
Ve la sfondiamo sta zona rossa. La degenerazione della repressione di Stato diffonde sempre di più una nuova liberticida pratica che sono le cosiddette Zone Rosse. Il ministro Piantedosi, in un delirio di onnipotenza, manda a tutti i questori delle nuove pratiche di repressione delle libertà fondamentali come quella di movimento. Nella pratica per “soggetti pericolosi” (in che senso? nda) non è possibile “stazionare” in alcune determinate aree considerate “sensibili”. Alcune città le hanno già ideate e messe in pratica come Milano, Catania ma non solo.
Per ora vengono prorogate per qualche mese ma si sa che “l’appetito vien mangiando” e di fame violenta ne hanno dimostrata moltissima fin da quando hanno preso in mano il timone di questo sgangherato paese. I decreti legge flash contro “il problema del momento” giusto per farsi notare dai vari algoritmi digitali, il decreto sicurezza che delibera la possibilità alle forze del ordine di compiere nefandezze ed abusi di potere di ogni genere, la caccia alle streghe contro il movimento antagonista descritte anche dai mass media compiacenti come “il male assoluto da sradicare”, gli sgomberi di immobili gettando per strade centinaia di persone al giorno in tutto lo stivale, le violenze contro i migranti e i tentativi di confino con i CPR in Albania e le morti in cella ed ora anche le zone rosse nome, che fra le altre cose, rievoca periodi decisamente molto bui.
La fabbrica del terrore vi da il benvenuto. E noi lo sfonderemo quel muro putrido di retorica fascista e populista.
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