Se domani fosse rivoluzione

E se domani fosse rivoluzione? Sarebbe un lunedì incredibile. La gente non andrebbe in fabbrica a lavorare e a morire per dei padroni, le scuole si autogestirebbero al di fuori del controllo ideologico di questo o di quel governo, le strade si riempierebbero di colori e di fiori ovunque, le finestre sarebbero vestite a festa con drappi rossi, i corpi sarebbe finalmente liberi di potersi interpretare liberamente in spazi sicuri e senza quel retrogusto tossico d’incenso, i palazzi del potere sarebbero grandi luoghi d’incontro non più verticali ma orizzontali dove la gente si ritrova per ricostruire, rifondare, ripensare, rivivere il mondo.

E se domani fosse rivoluzione? Prenderei il motorino e correrei da te per berci un caffè e per commuoverci ancora insieme, dopo tutti questi anni bui attraversati da una piazza, ad un corteo, in un’assemblea, quando si dormiva poche ore ma si sognava tanto. Andrei al forno sotto casa per prendere della focaccia calda e correrei con te in piazza con una bandiera per sventolarla finalmente insieme a tante altre persone. Non sarebbe più lunedì, ma una perenne domenica.

E se domani.