I recenti risultati elettorali, ci dovrebbero spingere in una lotta perpetua. Una lotta di resistenza e senza arretramenti. In queste ore, nelle quali telecamere e quotidiani nazionali si attorcigliano attorno al toto-ministri, chi punta a quello stato delle cose armonicamente libertario dovrebbe tornare ad avere dei focus precisi e nitidi di lotta, per non rischiare di perdere ciò che in tanti anni di sofferenza e di battaglie politiche si è in qualche modo conquistato o almeno portato all’attenzione di tuttə.
⬛ L’antirazzismo: la lotta antirazzista si interseca in numerosi rami della nostra vita quotidiana e il pericolo di una nuova ondata xenofoba è dietro l’angolo. Sfrutteranno le anime che attraversano i confini via mare e/o via terra come merce di scambio politico, sfrutteranno i rimpatri coatti come vendetta umana e politica. Dobbiamo ribadire con forza che non crediamo nei confini, dobbiamo vigilare e contrastare con tutte le forze qualsivoglia azione volta a danneggiare le minoranze, le singolarità, le comunità che si trovavano già spaesate ed ora impaurite da un futuro dal retrogusto littorio e repressivo.
⬛ L’antisessismo: L’attacco arriverà sfruttando le origini cristiane dello Stato, giocheranno con le parole che sanno essere lame taglienti, cercheranno di distorcere il punto d’osservazione della massa per giustificare mosse scellerate e medievali. Dobbiamo ribadire e lottare per garantire a tutte le singolarità libertà totale d’interpretare se stessə , allo stesso tempo, sensibilizzare chiunque attorno a noi sia in qualche modo prospetticə a questi importantissimi argomenti. L’attacco, infine, verrà sferrato anche contro la legge 194 sfruttando forme retoriche con termini come “libertà”, “sicurezza”, “calo demografico” ed altre scellerate “giustificazioni”. La 194 non è sufficiente e va potenziata esponenzialmente mentre loro, invece, cercheranno di sostituire questa carta, questa legge conquistata con tante fatiche e lotte negli anni 70, con un surrogato macista, patriarcale così da appiattire qualunque forma di reazione radicale sociale.
⬛ La crisi climatica: il ritorno al nucleare, le trivellazioni, rigassificatori galleggianti a rischio esplosione e il boost verso l’energia generata da combustibili fossili e nessuna azione contro gli extra-profitti delle aziende fornitrici d’energia. Questa sarà la linea che interseca capitalismo sfrenato e menefreghismo climatico. Se oramai molti moltissimi danni risultano essere irreparabili possiamo tuttə noi attuare delle azioni eversive pratiche molto importanti nella nostra vita quotidiana. La nostra attenzione si trasforma così in lotta attiva sul e per il territorio. Per la sua preservazione e difesa ultima. Verranno anche finanziate e/o rifinanziate opere dannose e vetuste e anche qui la nostra attenzione non deve calare neanche un secondo. La crisi energetica derivata dalle guerre del Capitale che si stanno svolgendo or ora in ben 56 fronti in tutto il mondo non fanno altro che evidenziare come il sistema massimo stia depredando e letteralmente stuprando questo pianeta senza curarsene delle conseguenze per il presente e per il futuro.
⬛ La scuola: hanno cambiato il nome alla cosiddetta “Alternanza scuola-lavoro”. Ma non è cambiato niente. 3 morti in meno di 365 giorni. Questa è strage. Questo è omicidio. L’anno scolastico è decollato senza alcuna attenzione, soffocato dalla campagna elettorale, portando così la struttura scuola ad essere sempre meno inclusiva e sempre più esclusiva: difficilissimo accesso ai libri di studio che risentono di una speculazione senza precedenti da parte degli editori e delle case editrici, strutture precarie che crollano, nessuno se non misero ed insufficiente supporto psicologico alle singolarità che attraversano i corridoi post-sindemia e durante un conflitto europeo, nessun sviluppo di politiche volte all’inclusività delle singolarità non binarie, accentuazione delle divisioni per classi sociali, etniche ed economiche e strumentazioni mobili ed immobili non accessibili, inesistenti e se esistenti non funzionali ad pedagogia di stampo libertario, autogestito. La scuola è un fronte fondamentale per la preservazione dello slancio di lotta fra mondo della scuola, della ricerca e del lavoro.
⬛ Le periferie, la casa e le città del decoro: le periferie son state attraversate come sempre dal solito circo mediatico elettorale. Promesse, sforzi mai messi in pratica. Periferie come tombe lasciate in disparte post-voto. Noi è lì che dobbiamo esistere. Dobbiamo creare alternative autogestite che possano rispondere alla domanda “Abbiamo bisogno di loro? (inteso lo Stato nda.)” con un libertario e secco “No”. Progetti sociali e politici da prima nel piccolo, puntando per l’azione partecipativa, sviluppando in seguito connessioni ed infine risultati concreti e condivisi con chi vive attorno a noi in quelle che spesso sono come gabbie di cemento armato. L’emergenza abitativa si ricollega sicuramente al mondo periferico cittadino ma non solo. A fronte delle future tornate elettorali comunali si deve attivare, nelle città ove il decoro risulta per loro l’unica soluzione, un fronte radicale alternativo che possa rendere gli spazi inclusivi per iniziative aggregative sempre nell’ottica di uno sviluppo militante.
Siamo quel fuoco che ci riscalda e che squarcia questa lunga notte nera e fredda. Aspettando quell’alba. Quell’alba calda, accogliente. Perché ci saremo riuscitə. Tuttə insieme. Ancora una volta.
Buona lotta a tuttə.
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