Mentre loro fanno la loro riforma, nelle carceri si continua a morire. I dati presentati da Antigone, associazioni che operano nelle carceri ed incrociando quelli del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale sono agghiaccianti.
Nel 2024, una persona ogni tre giorni decide di togliersi la vita dietro le sbarre. Un conto che ad oggi che scrivo (9 agosto 2024) si attesta a 62 persone suicide. Un dato che sta per bruciare letteralmente il tragico 2022 ove si contarono 85 atti definitivi, mentre nel 2023 furono 70.
La metà di questi fatti accade entro i primi 15 giorni di detenzione e i carceri con più morti sono Poggioreale a Napoli, le gabbie di Stato di Pavia e Verona e le celle di Regina Coeli a Roma.
L’80% delle carceri risulta sovraffollato pari a 150 edifici. Di questi, 50 sono ultra-affollati con percentuali superiori al 150%!. Il record spetta a San Vittore a Milano con una percentuale di presenze che si attesta al 231,15% rispetto alla capienza consentita.
E il governo che fa? Una bella “riforma” d’estate col favore della notte. Una riforma che non dice nulla, una riforma totalmente vuota se non con delle sfumature preoccupanti. Mentre loro pensano di risolvere questa drammatica condizione con qualche nuova normativa o spot elettorale in carcere si continua a morire. Nelle gabbie di Stato!
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