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Ilaria Salis
Ilaria Salis

Libertà per l’antifascismo e per Ilaria Salis. Attualmente detenuta in condizioni pietose nelle carceri ungheresi. I fatti (per quello che davvero si può estrapolare con certezza. Poi capirete perché dico tutto ciò nda.): la corte ungherese accusa Ilaria di aver partecipato ad un’azione violenta contro due estremisti di destra locali con un gruppo di persone a volto coperto. Essa non fu colta in flagranza di reato bensì qualche ora più tardi, fermata mentre viaggiava in taxi. E qui comincia la tragedia legale: i legali di Ilaria Salis ad oggi non hanno accesso agli atti, alle registrazioni e nemmeno le traduzioni dei documenti. Inoltre le persone colpite non avrebbero sporto alcuna denuncia e le ferite risultano da referto medico guaribili in pochi giorni eppure l’azione viene considerata “mortale”.

Ilaria durante l’udienza di fine Gennaio, apparsa incatenata mani e piedi ed accompagnata da gorilla in passamontagna si è dichiarata innocente e ha rifiutato il patteggiamento ad 11 anni. Rifiutando tale “mea culpa giudiziario” rischia però moltissimo: 20 anni.

Otto anni di carcere per lesioni personali, otto per appartenenza a una organizzazione antifascista internazionale e, essendo due reati cumulati, per ciascun reato si deve aggiungere il cinquanta per cento della pena prevista, per un totale di ventiquattro anni complessivi (un coimputato tedesco accettando il patteggiamento ha subito una reclusione e pena di 3 anni).

Ilaria descrive in una lettera le condizioni vergognose carcerarie ungheresi, i maltrattamenti, le violenze psicologiche e l’estraneità ai fatti come descritti dall’accusa. E la politica nazionale odierna, amica di merenda del presidente ungherese, non muove un dito se non per “un processo giusto”. Processo giusto? Qui la freddezza da parte degli organi preposti, oltre a qualche esternazione del tutto “personale” di qualche ministro, trasforma oggettivamente una vera e propria forma di tortura carceraria in area europea in un fatto “politico”.

Libertà per Ilaria Salis, libertà per l’antifascismo.

Qui la lettera di Ilaria Salis integrale (Repubblica.it)

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