La mia fame non è illegale, ma conseguenza del fallimento del vostro modello sociale. È notizia odierna (Fonte Ansa.it): tutt* i/le volontar* che decidono di accorrere in soccorso ai senzatetto presso la stazione Termini di Roma, condividendo con loro del cibo o delle coperte, verranno segnalati ed allontanati.
Il gruppo FS risponde, giustificando questa repressione folle e disumana, con la cosiddetta sindrome “dei compiti a casa fatti”. Millantano strutture già presenti in gran numero che aiutano queste persone. Seh. Certo. Ma quanto siamo orbi nel pensare che questa risposta valga la pena d’essere analizzata?
Basta muoversi a qualsiasi ora verso la stazione romana per accorgersi che sono tantissime le anime disperse nel limbo di una società incapace di proporre una soluzione che integri, risolva e dia un piatto caldo e un letto a tutt*.
A pochi kilometri c’è il Vaticano. A pochi kilometri ci sono i palazzi del potere. E si sguinzagliano i soliti noti a fare “solo il loro lavoro”. No mi dispiace. La coscienza non ha un lavoro ma un modo di vedere il mondo e di condividerlo.
Solidarietà attiva a tutte le associazioni che stanno venendo allontanate e segnalate.
Una fame che non è illegale, lo volete capire?
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