Il 29 Luglio 1900 a Monza, l’anarchico Gaetano Bresci colpirà a morte il re d’Italia Umberto I sparandogli alcuni colpi di rivoltella. Durante una visita del sovrano nel monzese dopo aver assistito ad un saggio ginnico per la società sportiva “Forti e Liberi”, mentre la carrozza del sovrano percorreva le strade cittadine, con un balzo felino l’anarchico Gaetano Bresci piombò sul convoglio esplodendo i colpi fatali. Si fece catturare senza opporre resistenza. Fu condannato per regicidio al carcere a vita. Fu rinchiuso fino alla sua morte nel carcere di Porto Longone (oggi Porto Azzurro) nella sezione d’isolamento denominata “La rissa”. Sotto una finestra della sua strettissima e maleodorante cella iscrisse: “La tomba dei vivi”.
“Io non ho ucciso Umberto. Io ho ucciso il re, ho ucciso un principio.”
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