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Giorgiana Masi
Giorgiana Masi

Il 12 Maggio 1977 viene assassinata durante una manifestazione organizzata dai radicali per l’anniversario del referendum sul divorzio Giorgiana Masi. In quegli anni il clima era molto teso. L’allora presidente del consiglio Cossiga vieta qualsiasi manifestazione fino al 31 Maggio 1977 ma la manifestazione si farà lo stesso. Uno schieramento di 5000 agenti delle forze dell’ordine e in pochi attimi scatta la furia violenta repressiva e la lotta si fa dura. Nel parapiglia parte un colpo di calibro 22 che colpirà Giorgiana Masi alla pancia. Viene portata in fretta in ospedale ma la corsa sarà inutile. Giorgiana Masi verrà dichiarata morta poco dopo le 19:55. In Piazza Belli, sul selciato, il suo sangue.

Poche ore dopo il fatto qualcuno scriverà sul muro della scuola di Giorgiana Masi “Giorgiana puttana!”. Scritta rapidamente cancellata dalle compagne e dai compagni.

L’inchiesta viene chiusa nel Maggio del 1981 quando su conforme richiesta del Pubblico Ministero, verrà dichiarato “l’impossibilità di procedere perchè rimasti ignoti i responsabili del reato”. Nessuno è Stato.

L’ex presidente della Commissioni Stragi, Giovanni Pellegrino dichiarerà rispetto alla parole di Cossiga (esso accusava i compagni e le compagne d’aver ucciso Giorgiana per “fuoco amico”) che: “quel giorno ci possa essere stato un atto di strategia della tensione, un omicidio deliberato per far precipitare una situazione e determinare una soluzione involutiva dell’ordine democratico, quasi un tentativo di anticipare un risultato al quale per via completamente diversa si arrivò nel 1992-1993“

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