Il 07 Aprile 2011 muore dopo una settimana in coma Carlo Saturno. Carlo si trovava in carcere per il reato di furto e in quei giorni antecedenti ai fatti era stato rinchiuso in cella d’isolamento per oltraggio a pubblico ufficiale. Il motivo della sua reazione era chiara nelle sue lettere e parole: erano giorni che le guardie penitenziare lo picchiavano e malmenavano tanto che da un occhio non ci vedeva più mentre con un colpo fortissimo gli venne rotto il timpano di un orecchio.
I motivi di tutte queste violentissime attenzioni, potrebbero essere riferite al fatto che lo stesso Carlo in quegli anni era in attesa di testimoniare contro altre 9 guardie carcerarie che l’avevano altresì massacrato di botte anni prima nel carcere minorile di Lecce.
Decise d’impaccarsi per colpa delle botte e della paura.
L’agonia terminò una settimana dopo il fatto, spegnendosi in coma.
Il 19 Giugno 2012 i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce hanno dichiarato l’avvenuta prescrizione per i reati contestati, abusi su minori e violenze, a nove agenti di polizia penitenziaria imputati proprio per i maltrattamenti denunciati da Carlo avvenuti nel carcere di Lecce tra il 2003 e il 2005.
Carlo è morto dalla paura. Carlo è morto di carcere.
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