C.P.R Milano – Lager legalizzati

I CPR sono lager legalizzati. Vanno immediatamente aboliti e chiusi e liberate le persone imprigionate. È notizia di qualche ora fa, che il CPR di Milano in via Corelli dopo il sequestro verrà gestito da amministrazione controllata. Sequestrato per le orrende condizioni igieniche sanitarie e per le disumane condizioni di vita in generale. Il centro andrà in amministrazione controllata secondo il GIP Livio Cristiano, che ha accolto le richieste dei PM Paolo Storari e Giovanna Cavalleri. L’azienda Martinina S.R.L. che gestiva la struttura è quindi allontanata dalla gestione di questo lager legalizzato. L’inchiesta contro l’azienda salentina, partì per frode e turbativa per poi far emergere le condizioni deplorevoli delle singolarità presenti nel centro.

Non solo. Il giudice, in un provvedimento altro sempre sotto pressione dei PM, ha disposto il divieto di contrattazioni alla suddetta SRL con la pubblica amministrazione per un anno. Gli inquirenti hanno notato che che il 13 Novembre la Prefettura di Milano aveva rinnovato il contratto d’appalto fino al 31 Dicembre 2024 per la gestione del CPR a Martinina SRL che aveva vinto allora l’appalto nel 2022 per 4,4 milioni di euro. Infine, nell’inchiesta si nota come il giudice citi che la società non avrebbe utilizzato la diaria prevista per le persone impriogionate nel centro.

I CPR sono a tutti gli effetti lager legalizzati, ove le persone perdono diritti fondamentali come per esempio quello di movimento o l’accesso alle cure sanitarie. Le condizioni del CPR milanese dovrebbero immediatamente aprire un dibattito pubblico su tali strutture. I risultati delle indagini non fanno altro che dare atto di comprovata analisi oggettiva a tutto quel movimento che fin da tempo zero urlava allo scandalo. Il futuro, pare, è l’affitto di aree e terreni esteri al territorio nazionale per spostare e nascondere questi centri di detenzione disumana dagli occhi della comunità, della gente.

Non ci è mai servita la “ragione”. Ci basta la libertà per tutt*, tutte e tutti. Chiudete i CPR!