Padrone Cinghia

Attento mio caro padrone, la tua cinghia ingoierai in un boccone! In un clima di violenza razzista, misogina, classista sembra che nelle ultime settimane di cronaca sia tornata di moda la cintura per picchiare, per silenziare le giuste rivolte, per cacciare gli indesiderati.

È notizia di stamane che un camionista in una stazione di sosta al confine fra Italia e Francia abbia preso a cinghiate alcune migranti che stavano salendo sul suo camion disperate per superare i tuoi confini. Una scena orripilante che richiama vecchie memorie schiavistiche che si sperava esser state perlomeno calmierate. Ma niente. Si torna indietro, piuttosto che andare avanti. Stessa scena in un campo piemontese qualche settimana: alla protesta dei braccianti per il caldo fortissimo nei campi e per la paga ridicola per una fatica enorme, il padrone del campo ha cominciato a frustare i braccianti con una lunga verga di legno manco fossimo in Alabama nel 700.

Il clima di razzismo e di violenza è talmente esasperato che questi padroni si permettono di prendere a frustate con le loro cinghie singolarità che scappano da guerre e povertà. Il clima di razzismo e di violenza è talmente ri-espoloso che questi padroni si permettono di prendere a vergate sulla schiena chi non ci sta a morire per i vostri pomodori o zucchine. E loro impuniti. E noi con le ferite nell’anima e anche sulla pelle.

Attento mio caro padrone, prima o poi qualcun* fermerà la tua mano e allora la tua cinghia che rappresenta tutto il male del tuo razzismo finirà ingoiata in un sol boccone.

I fatti di cronaca citati: Confine Francia-Italia (ANSA – VIDEO) e Le frustate in un campo piemontese (RAINEWS – VIDEO)

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