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Andrea Salsedo
Andrea Salsedo

Andrea Salsedo, anarchico italiano, viene defenestrato dagli uffici del FBI a New York, il 3 Maggio 1920. Nasce il 21 settembre 1881 a Pantelleria (in provincia di Trapani), dove fin dalle scuole si avvicina al pensiero radicale ed al nascente movimento anarchico internazionale. Migrante economico, politico e sociale scappa a New York ove incontra una sua vecchia conoscenza giovanile: Luigi Galleani. I due decidono di dedicare la loro vita alla lotta politica grazie al periodico “Cronaca Sovversiva”. Poco tempo dopo il Dipartimento di Giustizia Americano, incluse in una lista di sovversivi anarchici che fuggirono oltre il Rio Bravo per evitare la chiamata alle armi, Andrea Salsedo, Roberto Elia, Luigi Galleani, Bartolomeo Vanzetti, Nicola Sacco e molti altri. Gli agenti dei servizi segreti incominciarono così a pedinare proprio Salsedo e il compagno Elia.

Il 25 febbraio 1920, riuscirono ad arrestare i due per interrogarli su alcuni opuscoli sovversivi dal titolo Il piano e le parole. Salsedo (a cui fu negata la possibilità di telefonare al proprio avvocato) fu trattenuto e sottoposto a interrogatori, nei quali (secondo la testimonianza di un altro fermato) fu sottoposto a metodi brutali. Il 3 maggio 1920 morì precipitando dal quattordicesimo piano del Park Row Building, dove erano siti i locali dell’Fbi. L’Fbi dichiarò trattarsi di suicidio, e il Dipartimento di Giustizia e la Polizia di New York negarono con fermezza ogni responsabilità nella sua morte.

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