Il 16 Maggio 1944 e per tre mesi fu rivolta nel campo di concentramento di Auschwitz, da parte delle popolazioni Sinti e Rom. Ma andiamo con ordine. Siamo agli sgoccioli della seconda guerra mondiale e nei campi di concentramento nazisti il massacro è una macchina perfetta nella sua sanguinaria e fascista pratica: migliaia di vite spezzate nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori, schiavitù, soprusi, stupri, qualsivoglia assenza di assistenza medica, sanitaria e di sussistenza. Tutto cambia la notte del 16 Maggio 1944, quando al campo arriva l’ordine in codice “Nacht und Nebel” (Notte e nebbia). Un ordine chiaro: eliminare gli oltre 4000 esseri umani presenti nel campo di popolazione nomade. Ma niente va come pensavano i gerarchi nazisti: ad aspettarli ad Auschwitz un folto gruppo di uomini, donne, vecchi armati di qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Il gruppo in rivolta, fa indietreggiare ferendo numerosi soldati appartenenti alle SS. La rivolta durò 3 mesi fin tanto che il 2 Agosto 1944, pochi mesi prima della chiusura del campo, i nazisti applicano il loro metodo vendicativo sterminando 2897 persone di etnia Rom e Sinti.
Un ricordo a questo momento particolarmente dimenticato in Italia. In tutto il mondo Sinti e Rom oggi si festeggia il cosiddetto Romani Resistence Day per ricordare coloro che hanno deciso di rivoltarsi, Sinti e Rom, contro la morte durante la loro prigionia nel campo di concentramento di Auschwitz. Fin alla fine.
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