Ciao Claudio Lolli. Oggi sarebbe stato il tuo compleanno. Ci hai lasciati tutte e tutti, aspettando ancora quel Godot mai arrivato o tornato. Dipende dai punti di vista. Le tue canzoni, le tue poesie, la tua lotta musicale ce la porteremo sempre con tutte e tutti noi. Facciamo così, compagno Claudio: noi continueremo ad aspettare Godot. Hai visto mai che magari arriverà di nuovo quella grande onda da te tanto decantata nei tuoi dischi, nei tuoi scritti.
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Vivo tutti i miei giorni aspettando Godot
Dormo tutte le notti aspettando Godot
Ho passato la vita ad aspettare Godot
Nacqui un giorno di marzo o d’aprile, non so
Mia madre che mi allatta è un ricordo che ho
Ma credo che già in quel giorno però
E invece di sicchiare io aspettassi Godot
Nei prati verdi della mia infanzia
In quei luoghi azzurri di cieli e acquiloni
Nei giorni sereni che non rivedrò
Io stavo già aspettando Godot
L’adolescenza mi strappò di là
E mi portò ad un angolo grigio
Dove fra tanti libri però
Invece di leggere io aspettavo Godot
E giorni e giorni a quei tavolini
Gli amici e le donne vedevo vicini
Io mi mangiavo le mani però
Non mi muovevo e aspettavo Godot
Ma se i sensi comandano, l’uomo obbedisce
Così sposai la prima che incontrai
Ma anche la notte di nozze però
Non feci altro che aspettare Godot
Poi lei mi costrinse ed un figlio arrivò
Piccolo e tondo, urlava ogni sera
Ma invece di farlo giocare un po’
Io uscivo fuori ad aspettare Godot
E dopo questo un altro arrivò
E dopo il secondo un altro però
Per esser del tutto sincero dirò
Che avrei preferito arrivasse Godot
Sono invecchiato aspettando Godot
Ho sepolto mio padre aspettando Godot
Ho cresciuto i miei figli aspettando Godot
Sono andato in pensione dieci anni fa
Ed ho perso la moglie acquistando in età
I miei figli son grandi e lontani però
Io sto ancora aspettando Godot
Questa sera sono un vecchio di settant’anni
Solo e malato in mezzo a una strada
E dopo tanta vita più pazienza non ho
Non voglio più aspettare Godot
Ma questa strada mi porta fortuna
C’è un pozzo laggiù che specchia la luna
È buio, profondo e mi ci butterò
Senza aspettare che arrivi Godot
In pochi passi ci sono davanti
Ho il viso sudato e le mani tremanti
E la prima volta che sto per agire
Senza aspettare che arrivi Godot
Ma l’abitudine di tutta una vita
Ha fatto sì che ancora una volta
Per un minuto io mi sia girato
A veder se per caso Godot era arrivatoLa morte mi ha preso le mani e la vita
L’oblio mi ha coperto di luce infinita
E ho capito che non si può
Coprirsi le spalle aspettando Godot
Non ho mai agito aspettando Godot
Per tutti i miei giorni aspettando Godot
E ho incominciato a vivere forte
Proprio andando incontro alla morteHo incominciato a vivere forte
Proprio andando incontro alla morte
Ho cominciato a vivere forte
Proprio andando incontro alla morte