Il 15 Maggio 1948 lo stato sionista israeliano attua un’esproprio di massa delle terre palestinesi denominato dallo stesso popolo represso come Nakba. Cerchiamo di mettere insieme i fatti: la crescente invasione sionista nei territori palestinesi porta ad un’azione violentissima contro la popolazione con espropri di territori, case, città, paesi. Chi non riesce a fuggire da tutta questa violenza verrà ucciso. I numeri sono impressionanti: 530 villaggi evacuati e catturati, 750000 palestinesi costretti a scappare perchè per gli altri ed altre ci sarà la morte.
Dal 1920, il governo mandatario britannico ha messo la Palestina in una situazione economica, amministrativa e politica difficile, facilitando la formazione di uno stato sionista e la conseguente espulsione dalle proprie terre di oltre 750.000 Palestinesi, in quattro fasi temporali diverse.
Prima fase: gennaio 1947 e marzo 1948. Circa 30.000 Palestinesi sono costretti a lasciare il paese.
Seconda fase: marzo 1948 – maggio 1948 . Oltre 300.000 Palestinesi abbandonano Gerusalemme ovest, Tiberiade, Haifa, Jaffa, Beishan. Sono stati terrorizzati dal terribile massacro compiuto dai terroristi sionisti dell’Hagana e Stern contro civili inermi del villaggio di Deir Yasin, dove furono uccise 250 persone compresi i bambini, le donne e gli anziani.
Terza fase: maggio 1948 dicembre 1948. I militari sionisti deportano in Giordania circa 100.000 Palestinesi residenti a Ramallah e Lod.
Quarta fase: a causa delle ostilità sioniste, che sono continuate anche dopo la guerra del 1948, oltre 200.000 Palestinesi sono stati costretti a rifugiarsi nella striscia di Gaza. Un altro ingente esodo forzato di 350 mila palestinesi é avvenuto nel 1967.
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